Materiale Sulla Clonazione Di Carte Di Credito

ecco una serie di articoli raccolti dal web per informarvi della percilosità relativa alla clonazione della propria carta di credito/bancomat






ARTICOLO 1

E’ di sicuro la truffa più utilizzata negli ultimi mesi nel territorio salernitano. "Pulita" e sicura, se il malcapitato di turno non si accorge di cosa sta accadendo. Parliamo della clonazione delle carte di credito, direttamente allo sportello bancomat della propria banca. Fenomeno ormai conosciuto come skimming (dal verbo "to skim", strisciare, sfiorare), per il tipo di strumento utilizzato per rubare i codici identificativi della tessera.
A Salerno città l’ultimo episodio si è verificato sabato scorso, all’agenzia del Monte dei Paschi di Siena di Mercatello. La truffa non è andata in porto, perché il correntista si è accorto che qualcosa non andava nella tastierina dello sportello automatico e ha avvertito la polizia.
Difficile riuscire a rintracciare gli autori della manomissione, anche se devono necessariamente essere nei paraggi per "carpire" il segnale trasmesso dal sistema di rilevazione. Gli inquirenti credono che si tratti di una banda specializzata in truffe (due bulgari furono arrestati dalla polizia nei mesi scorsi).
In realtà chiunque può improvvisarsi un ciber-truffatore e tentare il colpo grosso. Sembra assurdo ma su internet gli strumenti necessari sono a disposizione di tutti. E’ possibile riceverlo direttamente a casa. Uno dei siti più famosi cliccati dagli hacker è www.koroexp.com che propone il kit completo a 11.500 euro. Una volta applicato (dove solitamente si inserisce la carta di credito o il bancomat), lo "skimmer" è in grado di scansionare la scheda e copiarne i dati. Solitamente, insieme a questo dispositivo i truffatori posizionano una microtelecamera puntata sulla tastiera, che registra il codice segreto della carta.
Chi non vuole però affrontare l’investimento iniziale, può rivolgersi ai tanti altri fornitori. Online si trovano apparecchi anche a 1400 dollari, compreso il masterizzatore di carte vergini e venti schede vuote. I maggiori fornitori sembrano essere i russi, che permettono l’acquisto di questi oggetti e persino di carte di credito già clonate e pronte per l’uso.

Ovviamente, i più smanettoni possono anche acquistare separatamente i pezzi, per poi assemblarli autonomamente. A questo punto, però, per chi non è pratico, è bene affidarsi a qualche guida esperta. Anche in questo caso internet viene in aiuto. Basta cercare sulle chat Irc (dove è possibile anche reperire codici di carte oppure scambiarne) e chiedere l’aiuto di qualche hacker pronto a spiegare il funzionamento dello skimmer. Altri, più previdenti, hanno messo a disposizione della collettività su YouTube delle vere e proprie guide audio/video nelle quali viene spiegato nei dettagli come montare l’apparecchio, come copiare i codici e come masterizzare le schede magnetiche. Altre offerte, ovviamente, su eBay.

ARTICOLO 2

Molti di voi sicuramente stanno pensando: “Chissà come sarà complicato, altrimenti lo farebbero tutti”.
Inizio già a zittirvi tutti quanti… Al contrario, clonare una carta di credito è SEMPLICISSIMO.

Inizio col dire che i metodi sono tantissimi, qui elenco i più facili e comuni che vengono usati:

* Usare gli skimmer per ATM
* Usare uno skimmer da POS

Allora… Vediamo di analizzare queste due tecniche.

* Usare uno skimmer ATM:

Questa tecnica è davvero banale, il 90% delle carte di credito clonate avviene proprio grazie a questo metodo.
Consiste nell’attaccare alle fessure dove si inserisce la carta di credito dei Bancomat una mascherina con al suo interno il circuito per copiare ed inviare i dati della scheda inserita.
In poche parole la scheda prima passa da questa mascherina e dopo finisce dentro al Bancomat, così che la vittima possa comunque effettuare tutte le sue operazioni senza problemi.
Solitamente i dati vengono inviati tramite bluetooth ai malviventi che si trovano nelle vicinanze, oppure vengono memorizzati all’interno di una memoria.
A questo punto però resta il problema del codice di sicurezza. Anche questo viene ovviato in maniera davvero banale… Con una microcamera.
La microcamera viene solitamente posizionata accanto alla luce che serve ad illuminare lo sportello Bancomat.
A questo punto i malviventi possiedono tutti i nostri dati: scrivono con una specie di masterizzatore su una scheda vergine (reperibile in qualsiasi negozio) tutti i dati copiati dalla tessera originale, si recano al Bancomat, ritirano i soldi e cancellano la scheda per riutilizzarla su altre persone.

* Usare uno skimmer POS:

Questa tecnica è molto simile alla precedente, ma probabilmente permette ai malviventi di accaparrarsi più carte di credito e di non dover nascondere una telecamera.
Consiste in un piccolo circuito che va collegato a quelli apparecchi con il quale si paga al supermercato o nei negozi.
Il vantaggio è proprio quello che se si riesce ad attaccare uno di questi dispositivi in un grosso centro commerciale in neanche 1 ora si possono riuscire a ricavare fino a 10-15 carte di credito.
Un altro vantaggio è quello di non dover trovare il sistema di sbirciare il codice di sicurezza, infatti questo congegno, essendo integrato direttamente nel POS, memorizza le cifre che l’utente digita.

Quanto costano questi apparecchi, dove si trovano??

Questi apparecchi già assemblati e pronti da montare, compreso il masterizzatore di carte vergini e 20 schede vuote costa circa 1400$ per la versione degli ATM.
Ovviamente in rete è possibile trovare anche gli schemi per poterseli costuire in casa, ma solitamente ai truffatori conviene comprarli, dato che quella cifra possono recuperarla in pochissimo tempo.

Per la versione dei POS non sono riuscito a trovare nessun “fornitore”, ma la cifra dovrebbe essere minore.
Solitamente questi circuiti vengono costruiti direttamente dal truffatore con l’aiuto di alcune guide che si possono trovare in rete.

Chi vende questo materiale sono sopratutto i Russi. In rete ci sono tantissimi siti Russi che permettono l’acquisto di questi oggetti o persino di carte di credito già clonate e pronte per l’uso.

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